16 Maggio 2012
(QUARTO CICLO: Masse, collisioni, traiettorie | La creazione della tridimensionalità. Estrusioni, Rotazioni, Operazioni booleane.)
Fog, masse, traiettorie, collisioni
Frank O. Gehry è un architetto ebreo di origine canadese, da bambino amava passare del tempo nella ferramente del nonno, infatti per tutta la vita sarà legato a questo immaginario della ferramenta come fosse stato il suo imprinting naturale.
Da ragazzo si trasferisce a Los Angeles dove si sposa e termina i suoi studi in architettura.
Il suo entusiasmo però viene subito frenato in facoltà, dove comprende la grande differenza tra la pittura che lui amava e l'architettura.
Così per i primi 15 anni di professione fa dei progetti assolutamente anonimi e vicini all'architettura di quel periodo, finchè va in analisi e decide di cambiare vita: divorzia , licenzia tutti i suoi dipendenti, si risposa con una sua collaboratrice e decide di ricominciare i suoi studi architettonici guardando all'arte.
In quel periodo c'erano due principali correnti artistiche: la Pop art che utilizzava elementi della società di massa per fare oggetti artistici e un filone più materico che faceva delle opere assemblando materiali brutali.
Dallo studio di queste correnti Gehry elabora nuovi sistemi per fare architettura in maniera molto plastica, cambiando ogni volta il suo metodo. Il professor Saggio studiando i suoi lavori ha tentato di isolare 5 meccanismi generativi da lui usati per approcciarsi al progetto : assemblare, spaziare, separare, fondere e liquefare.
ASSEMBLARE (1978)
Il primo progetto riferito a questa fase riguarda la sua casa di Santa Monica, qui accosta materiali da ferramente come corrugati e reti metalliche a questo edificio in perfetto stile olandese senza apportare modifiche allo stabile preesistente.
Un altro progetto è quello della casa Spiller a Venice dove crea in uno stesso lotto due unità abitative, sempre assemblando materiali differenti acquistati in “smorsi” e ferramenta.
In questa fase lo schizzo è determinante perché è tramite questo che lui trova la chiave del progetto che quindi enfatizza.
La sua operazione è di tipo estetico, quello che sostiene è infatti che può essere bello anche un paesaggio urbano, metallico, artificiale non solo i bucolici paesaggi toscani e a questo proposito conia un nuovo termine per definire il suo immaginario landscape : il “cheapscape”, che letteralmente significa “paesaggio economico”, un paesaggio residuale con materiali di risulata.
SPAZIARE (1981)
Nel 1981 cambia nuovamente paradigma nella casa che progetta per un film maker , qui pone più attenzione allo spazio cavo formato dagli oggetti architettonici più che all'edificio di per se. In questo modo crea spazi dinamici ognuno articolato in maniera differente, come oggetti iconici distanziati gli uni dagli altri.
SEPARARE (1984)
In questa fase Gehry decide di separare sia formalmente che planimetricamente ogni edificio che gli viene commissionato. Un esempio sono degli edifici commerciali a Los Angeles dove lui sceglie di costruire senza seguire il fronte strada e di creare invece una spaccatura tra 2 elementi che gli permetta di inserire negozi anche all'interno del lotto. Un altro esempio è la casa Norton a Venice dove costruisce un piccolo studio per il proprietario completamente separato dalla casa.
FONDERE (1989)
In questa fase Gehry fonde diversi elementi architettonici differenti, creando spazi estremamente dinamici sia all'interno che all'esterno degli edifici. Degli esempi sono il museo Vitra, il palazzo danzante di Praga e la Disney Concert Hall di Los Angeles, qui crea una vera e propria pelle metallica che ricopre il prisma della sala principale e accoglie negli spazi di risulta gli elementi di servizio.
Il culmine viene raggiunto nel '91 quando progetta il Guggenheim di Bilbao.
In questo edificio è Gehry stesso a scegliere l'area di progetto, una zona industriale abbandonata vicino al fiume e a un viadotto con una strada a scorrimento veloce. Nessuno avrebbe scelto un area del genere, ma per Gehry questa rappresenta il suo immaginario di cheapscape, di paesaggio cittadino che lui amava da sempre. Perciò elaborando il progetto fa continui aggiustamenti per far si che i vari fattori in gioco (estetico, funzionale, economico…) trovino una sintesi perfetta delle parti.Tutto questo sarebbe impossibile senza l'aiuto del computer che permette di controllare diversi aspetti in maniera simultanea.
In questo edificio non è più importante la struttura che diventa infatti un passaggio successivo, non importa di cosa sia fatto, ma che si arrivi a quel tipo di spazialità.
Il professor Saggio fa poi un parallelismo tra questo edificio e l'opera dell'artista italiano Boccioni ( Forme uniche della continuità nello spazio ). Entrambe si basano infatti sul concetto della “traiettoria”, ovvero di forme che si espandono nello spazio con estremo dinamismo ed energia.
Queste opere NON sono perciò scultoree perché non partono da un solido che viene poi scavato, ma al contrario si espandono verso l'esterno.
LIQUEFARE
In questa fase il momento della fusione si fa ancora più forte.